venerdì 27 febbraio 2009

Tra pensioni e trasferimenti

Tra domande di pensione e di trasferimento, si delinea quello che sarà il volto dei singoli istituti per il prossimo anno. O meglio quello che non sarà, restando per ora nel vago il nuovo profilo. La speranza è che il bilancio si chiuda almeno in pareggio. Un insegnate bravo va e uno bravo viene, uno scansafatiche o un incapace finisce la sua avventura e un altro della stessa pasta ne prende il posto.
Il pareggio, per favore, almeno il pareggio!
Tanti sono quest'anno i docenti che vanno in pensione, via via che se ne vistano le domande si vive un'altalena di sensazioni: dal "...finalmente" al "...era ora", dal "...peccato però" al "...ma deve andare per forza?"
Alla vigilia sembra che quello del pensionamento o del trasferimento sia l'unico modo per migliorare il livello, poi ci si accorge che così non è, a meno di un incredibile, eccezionale COLPO DI FORTUNA.
Ma il colpo di fortuna non c'è mai e, così, si capisce che l'unica soluzione è ANDARSENE IN PENSIONE!
Che sia questo il modo per innalzare la qualità dell'istituto?

domenica 22 febbraio 2009

5 in condotta

5 in condotta, innanzitutto, a me stesso che ho smesso di scrivere e ho lasciato andare alla deriva questo blog, proprio quando c'era tanto di cui parlare.
5 in condotta agli studenti che se lo sono meritato e poi fanno tante storie perchè se lo sono ritrovato in pagella.
5 in condotta ai genitori , anzi 4, perchè i loro figli sono bravi e buoni e il consiglio di classe cattivo che non li capisce.
5 in condotta al Ministro che ha impedito si possa dare 5 in condotta a quelli che non sono stati sospesi per più di 15 giorni.
5 in condotta alle scuole che hanno dato 5 in condotta perchè delle due l'una: o non si può dare neppure al quadrimestre per il motivo detto prima o, comunque, è inutile perchè non lo si può certo dare alla fine.
5 in condotta alla FLC il sindacato scuola della CGIL che "non è così che si combatte il bullismo" ma non si capisce mai come.
5 in condotta all'Unione degli Studenti che gioca a fare il sinadacato di categoria e cade sempre nel più triste corporativismo.
5 in condotta all'Onda che forte e potente non arriva mai a Natale.
5 in condotta ... adesso non mi viene, ma ci sarà sicuro qualcun altro che se lo merita!

giovedì 10 luglio 2008



Anche se sono convinto di non meritarlo, ho ricevuto da Marco http://nickmarco.blogspot.com/ il "Brillante Weblog 2008".


Il BRILLANTE WEBLOG è un premio attribuito a quei blog che si sono distinti per i contenuti o per l'estetica, con l'intento di promuoverli e incoraggiarne la diffusione virtuale.Le regole sono queste:1. Chi viene "nominato" deve scrivere un post sull'argomento, citando l'autore della nomina e indicando il link del suo blog.2. Nominare a propria volta almeno 7 blog, indicandone nell'articolo i link e avvisando i lor gestori del premio.3. Esibire, ma questo è facoltativo, il profilo-foto di chi ha nominato e di chi è stato nominato.

venerdì 4 luglio 2008

Povera scuola!

Ho appena chiuso i lavori della commissione dell'esame di stato che , per dovere d'ufficio, ho dovuto presiedere. Un dovere, in verità, che molti colleghi eludono con il solito e sempre valido certificato medico (brunetta brunetta ... dove sei?).
Sono state poco più di due settimane di noia e sconforto, sconforto e noia.
In sede d'esame, Hitler è diventato Hittler e Quintiliano si è trasformato in Quintilliano o Quintigliano, ma la più bella di tutte è stata quella di una candidata che commentando "Sera sul viale Karl Johan" un dipinto di Munch, ha parlato di personaggi che passeggiano lungo una vena, non è stato semplice capire che il termine che voleva usare era quello di "arteria".
Ho dovuto alzare la voce in più di un'occasione per far capire ai commissari, soprattutto quelli interni, che il colloquio non si svolge sugli argomenti scelti dai candidati. I percorsi e le tesine continuano a fare gravi danni!
Spesso ho troncato di brutto gli interventi, sempre degli stessi commissari, che ad ogni proposta di voto cercavano di aggiungere qualcosa.
Io penso che bene si sia fatto a ricreare le commissioni miste, ma credo anche che bisognerebbe andare oltre e preoccuparsi, innanzitutto, della qualità di chi presiede le commissioni.
Come fa, ad esempio, un presidente a consentire che il colloquio di un candidato venga valutato con 35 punti per consentirgli di raggiungere un misero 60? Cose del genere sono, purtroppo, all'ordine del giorno. Ed è solo un esempio della debolezza e/o della confusione in cui hanno operato tante commissioni, frutto dell'approssimazione e dello stato di lassismo che regna sovrano.
Nulla più dell'esame finale, insomma, dà l'idea delle condizioni reali della scuola italiana, in ognuna delle sue componenti.

giovedì 12 giugno 2008

Ancora sul programma della Gelmini

Resta ancora da dire qualcosa sul programma illustato dal Ministro in Commissione Cultura. Innanzitutto mi sembra importante rilevare il cambio di rotta rispetto agli ultimi anni, in materia di revisione costante delle norme ad ogni cambio di governo. Non può la scuola restare in una situazione di continua incertezza. E' opportuno, ha affermato il Ministro, "preservare e mettere a sistema quanto di buono è stato fatto dai miei predecessori". Mi sembra un'ottima idea!
E buona pure l'affermazione che "abbiamo bisogno di vero cambiamento, non di presunte riforme".
Il Ministro è poi tornata sul tema del bullismo per riaffermare la "tolleranza zero". Su questo, come su altri aspetti che spesso si propongono nell'esperienza quotidiana della scuola, occorrono norme chiare, che consentano di far fronte alle reazioni delle famiglie, sempre meno interessate all'educazione dei figli.
Una citazione, infine, colpisce del discorso del Ministro, una citazione di Antonio Gramsci sulla fatica dello studio come unico fattore di promozione sociale. Uno studio che è fatica, percorso d'adattamento, abito acquisito con lo sforzo, a volte con la noia e la sofferenza.
Come non essere d'accordo sia con le affermazioni di Gramsci che con la Mariastella che le cita, cogliendo, così, la natura profonda del problema dinanzi al quale si trova la società italiana?
Certo, son solo parole, per adesso. Staremo a vedere.




mercoledì 11 giugno 2008

The Gelmini Day

Il ministro ha parlato e lo ha fatto nella sede più opportuna, la Commissione Cultura della Camera. Ha illustrato quello che dovrebbe essere il suo programma per la scuola. Alcuni punti sembrano chiari e costituiscono una seria base di lavoro , altri un po' vaghi, altri, infine, non condivisibili, ma prevedibili.
Sgombriamo subito il campo da questi ultimi e in particolare dal riaffermato sostegno alle scuole private. Non poteva essere diversamente se si considerano le conclusione dell'ultimo vertice del PdL tra il Cavaliere e il Benedetto XVI, ma anche il trend storico, che ha visto impegnato governi di ogni sorta nelle regalie alla chiesa.
Un altro punto per me non condivisibile è quello relativo alle condizioni di salute della scuola italiana. Dice il Ministro che la scuola non è"... un malato terminale". Per me lo è! Giusto, però, che non lo sia per il Ministro.
Fumose erano le famose tre "I", tali, a maggior ragione, restano ora che Mariastella le ha fatte diventare quattro. In cosa si sostanzino, nella struttura della scuola italiana, tali priorità, infatti, non è dato sapere. Ecco perché fumose, ma magari il Ministro, poi, le chiarirà e darà loro sostanza. Certo risulta difficile capire perchè non ci sia tra le priorità il sapere scientifico-matematico. Perche non comincia per "I" ?
Altro aspetto, ahimè, fumoso e quello relativo all'incremento degli stipendi dei docenti. I dati delle medie europee, si conoscevano già, richiamarli serve solo ad alimentare il senso di frustrazione. Meglio farlo con i soldi in tasca. Ovviamente spero che i soldi ci siano, così come spero che non siano distribuiti a pioggia. Ci sono insegnanti per i quali lo stipendio attuale è anche troppo!
E siamo, così, ad uno dei punti di totale, piena ed incondizionata adesione al programma gelminiano : la meritocrazia , riferita, giustamente, sia ai professori che agli alunni e alle scuole. Il ministro la indica come uno dei tre pilastri del suo programma, insieme, com'è logico, all'autonomia e alla valutazione.
Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale, che troverà l'ostacolo principale nel conservatorismo corporativo dei sindacati. Ecco perchè, tra l'altro, sarà difficile lasciare lo scontro politico fuori dalla scuola e realizzare una grande alleanza.
Di questa rivoluzione, però, c'è bisogno, proprio perchè si tratta di curare un malato terminale e le mezze misure non bastano! Se non si sfonda qui, ce lo giochiamo definitivamente.

giovedì 5 giugno 2008

Il tormentone degli scrutini

Appena avviati o al via gli scrutini più tormentati degli ultimi anni. Al centro di tutto la oramai famosa "sospensione del giudizio". Cosa accadrà? Funzionerà il richiamo dei 50 euro l'ora e, quindi, si accentuerà il ricorso all'assegnazione del debito o, al contrario, non volendone sapere, si cercherà di limitarne il numero?
Da un primo esame le scelte sono differenziate, come differenziate sono le condizioni economiche dei singoli docenti. In molti,poi, c'è un atteggiamento coerente con quello degli altri anni per nulla , quindi, condizionato dalla faccenda.
Molto importante, poi, la scelta sui tempi dei corsi e delle prove d'esame. Mi sembra si sia fatta largo l'idea che la scelta migliore sia quella di fare subito i corsi di recupero e di concludere tutto con l'esame finale entro il 15 luglio.
Curiose però sono state le discussioni sull'argomento nei collegi dei docenti. Le posizioni assunte da molti docenti, sempre fondate sul sacro interesse degli studenti, potevano in molti casi essere riportate, pari pari, all'organizzazione delle vacanze di ognuno e , soprattutto, agli impegni estivi dei rispettivi mariti, liberi professionisti.
Significativo, poi, il fatto che nel liceo più prestigioso della mia città si sia scelto, invece, di fare i corsi subito e l'esame a fine agosto. Fare diversamente avrebbe rischiato di bloccare il mercato delle lezioni private, che nei licei non ha mai smesso di prosperare, ma che adesso conoscerà di certo una ulteriore ricca fioritura, nella lunga stagione che va fra la conclusione dei corsi e l'esame finale.
Interessante, infine, sarà vedere quale sarà la percentuale dei bocciati a conclusione dei corsi. La palla è tornata nelle mani dei docenti, che per anni hanno giustamente lamentato il pasticcio combinato da D'Onofrio con l'abolizione degli esami di riparazione. Avranno il coraggio di bocciare dopo la sospensione del giudizio? Se non lo faranno allora non sarà servito a niente, né servirà la soluzione della Gelmini, qualunque essa sia!