giovedì 10 luglio 2008



Anche se sono convinto di non meritarlo, ho ricevuto da Marco http://nickmarco.blogspot.com/ il "Brillante Weblog 2008".


Il BRILLANTE WEBLOG è un premio attribuito a quei blog che si sono distinti per i contenuti o per l'estetica, con l'intento di promuoverli e incoraggiarne la diffusione virtuale.Le regole sono queste:1. Chi viene "nominato" deve scrivere un post sull'argomento, citando l'autore della nomina e indicando il link del suo blog.2. Nominare a propria volta almeno 7 blog, indicandone nell'articolo i link e avvisando i lor gestori del premio.3. Esibire, ma questo è facoltativo, il profilo-foto di chi ha nominato e di chi è stato nominato.

venerdì 4 luglio 2008

Povera scuola!

Ho appena chiuso i lavori della commissione dell'esame di stato che , per dovere d'ufficio, ho dovuto presiedere. Un dovere, in verità, che molti colleghi eludono con il solito e sempre valido certificato medico (brunetta brunetta ... dove sei?).
Sono state poco più di due settimane di noia e sconforto, sconforto e noia.
In sede d'esame, Hitler è diventato Hittler e Quintiliano si è trasformato in Quintilliano o Quintigliano, ma la più bella di tutte è stata quella di una candidata che commentando "Sera sul viale Karl Johan" un dipinto di Munch, ha parlato di personaggi che passeggiano lungo una vena, non è stato semplice capire che il termine che voleva usare era quello di "arteria".
Ho dovuto alzare la voce in più di un'occasione per far capire ai commissari, soprattutto quelli interni, che il colloquio non si svolge sugli argomenti scelti dai candidati. I percorsi e le tesine continuano a fare gravi danni!
Spesso ho troncato di brutto gli interventi, sempre degli stessi commissari, che ad ogni proposta di voto cercavano di aggiungere qualcosa.
Io penso che bene si sia fatto a ricreare le commissioni miste, ma credo anche che bisognerebbe andare oltre e preoccuparsi, innanzitutto, della qualità di chi presiede le commissioni.
Come fa, ad esempio, un presidente a consentire che il colloquio di un candidato venga valutato con 35 punti per consentirgli di raggiungere un misero 60? Cose del genere sono, purtroppo, all'ordine del giorno. Ed è solo un esempio della debolezza e/o della confusione in cui hanno operato tante commissioni, frutto dell'approssimazione e dello stato di lassismo che regna sovrano.
Nulla più dell'esame finale, insomma, dà l'idea delle condizioni reali della scuola italiana, in ognuna delle sue componenti.

giovedì 12 giugno 2008

Ancora sul programma della Gelmini

Resta ancora da dire qualcosa sul programma illustato dal Ministro in Commissione Cultura. Innanzitutto mi sembra importante rilevare il cambio di rotta rispetto agli ultimi anni, in materia di revisione costante delle norme ad ogni cambio di governo. Non può la scuola restare in una situazione di continua incertezza. E' opportuno, ha affermato il Ministro, "preservare e mettere a sistema quanto di buono è stato fatto dai miei predecessori". Mi sembra un'ottima idea!
E buona pure l'affermazione che "abbiamo bisogno di vero cambiamento, non di presunte riforme".
Il Ministro è poi tornata sul tema del bullismo per riaffermare la "tolleranza zero". Su questo, come su altri aspetti che spesso si propongono nell'esperienza quotidiana della scuola, occorrono norme chiare, che consentano di far fronte alle reazioni delle famiglie, sempre meno interessate all'educazione dei figli.
Una citazione, infine, colpisce del discorso del Ministro, una citazione di Antonio Gramsci sulla fatica dello studio come unico fattore di promozione sociale. Uno studio che è fatica, percorso d'adattamento, abito acquisito con lo sforzo, a volte con la noia e la sofferenza.
Come non essere d'accordo sia con le affermazioni di Gramsci che con la Mariastella che le cita, cogliendo, così, la natura profonda del problema dinanzi al quale si trova la società italiana?
Certo, son solo parole, per adesso. Staremo a vedere.




mercoledì 11 giugno 2008

The Gelmini Day

Il ministro ha parlato e lo ha fatto nella sede più opportuna, la Commissione Cultura della Camera. Ha illustrato quello che dovrebbe essere il suo programma per la scuola. Alcuni punti sembrano chiari e costituiscono una seria base di lavoro , altri un po' vaghi, altri, infine, non condivisibili, ma prevedibili.
Sgombriamo subito il campo da questi ultimi e in particolare dal riaffermato sostegno alle scuole private. Non poteva essere diversamente se si considerano le conclusione dell'ultimo vertice del PdL tra il Cavaliere e il Benedetto XVI, ma anche il trend storico, che ha visto impegnato governi di ogni sorta nelle regalie alla chiesa.
Un altro punto per me non condivisibile è quello relativo alle condizioni di salute della scuola italiana. Dice il Ministro che la scuola non è"... un malato terminale". Per me lo è! Giusto, però, che non lo sia per il Ministro.
Fumose erano le famose tre "I", tali, a maggior ragione, restano ora che Mariastella le ha fatte diventare quattro. In cosa si sostanzino, nella struttura della scuola italiana, tali priorità, infatti, non è dato sapere. Ecco perché fumose, ma magari il Ministro, poi, le chiarirà e darà loro sostanza. Certo risulta difficile capire perchè non ci sia tra le priorità il sapere scientifico-matematico. Perche non comincia per "I" ?
Altro aspetto, ahimè, fumoso e quello relativo all'incremento degli stipendi dei docenti. I dati delle medie europee, si conoscevano già, richiamarli serve solo ad alimentare il senso di frustrazione. Meglio farlo con i soldi in tasca. Ovviamente spero che i soldi ci siano, così come spero che non siano distribuiti a pioggia. Ci sono insegnanti per i quali lo stipendio attuale è anche troppo!
E siamo, così, ad uno dei punti di totale, piena ed incondizionata adesione al programma gelminiano : la meritocrazia , riferita, giustamente, sia ai professori che agli alunni e alle scuole. Il ministro la indica come uno dei tre pilastri del suo programma, insieme, com'è logico, all'autonomia e alla valutazione.
Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale, che troverà l'ostacolo principale nel conservatorismo corporativo dei sindacati. Ecco perchè, tra l'altro, sarà difficile lasciare lo scontro politico fuori dalla scuola e realizzare una grande alleanza.
Di questa rivoluzione, però, c'è bisogno, proprio perchè si tratta di curare un malato terminale e le mezze misure non bastano! Se non si sfonda qui, ce lo giochiamo definitivamente.

giovedì 5 giugno 2008

Il tormentone degli scrutini

Appena avviati o al via gli scrutini più tormentati degli ultimi anni. Al centro di tutto la oramai famosa "sospensione del giudizio". Cosa accadrà? Funzionerà il richiamo dei 50 euro l'ora e, quindi, si accentuerà il ricorso all'assegnazione del debito o, al contrario, non volendone sapere, si cercherà di limitarne il numero?
Da un primo esame le scelte sono differenziate, come differenziate sono le condizioni economiche dei singoli docenti. In molti,poi, c'è un atteggiamento coerente con quello degli altri anni per nulla , quindi, condizionato dalla faccenda.
Molto importante, poi, la scelta sui tempi dei corsi e delle prove d'esame. Mi sembra si sia fatta largo l'idea che la scelta migliore sia quella di fare subito i corsi di recupero e di concludere tutto con l'esame finale entro il 15 luglio.
Curiose però sono state le discussioni sull'argomento nei collegi dei docenti. Le posizioni assunte da molti docenti, sempre fondate sul sacro interesse degli studenti, potevano in molti casi essere riportate, pari pari, all'organizzazione delle vacanze di ognuno e , soprattutto, agli impegni estivi dei rispettivi mariti, liberi professionisti.
Significativo, poi, il fatto che nel liceo più prestigioso della mia città si sia scelto, invece, di fare i corsi subito e l'esame a fine agosto. Fare diversamente avrebbe rischiato di bloccare il mercato delle lezioni private, che nei licei non ha mai smesso di prosperare, ma che adesso conoscerà di certo una ulteriore ricca fioritura, nella lunga stagione che va fra la conclusione dei corsi e l'esame finale.
Interessante, infine, sarà vedere quale sarà la percentuale dei bocciati a conclusione dei corsi. La palla è tornata nelle mani dei docenti, che per anni hanno giustamente lamentato il pasticcio combinato da D'Onofrio con l'abolizione degli esami di riparazione. Avranno il coraggio di bocciare dopo la sospensione del giudizio? Se non lo faranno allora non sarà servito a niente, né servirà la soluzione della Gelmini, qualunque essa sia!

mercoledì 4 giugno 2008

Sanatorie ed epidemie

Mi capita sotto gli occhi il comunicato di un'associazione studentesca, la quale, dopo l'incontro con la Mariastella Gelmini, neoministro all'Istruzione, si dichiara insoddisfatta per l'indisponibilità a considerare la richiesta di sanatoria dei debiti.
A sostegno di questa richiesta, l'associazione ha raccolto 5000 firme on line e 20000 cartacee. Sinceramente me ne sarei aspettate di più! Spero che l'esiguità del numero di firme, considerata anche la diffusione su tutto il territorio dell'associazione in questione, oltre che i sostegni di cui gode, sia la manifestazione di una diffusa stanchezza nei confronti di una scuola pensata a misura di asini e scansafatiche.
Ma siamo o no il paese delle sanatorie, dei condoni e degli indulti? E allora meglio imparare da piccoli a praticare simili strumenti. L'associazione in questione, a quanto pare, è sulla buona strada.
Impressiona quanto la radice del termine"sanatoria" contraddica però lo stato di salute della scuola, che sembra in preda ad una vera epidemia d'ignoranza.
Il ministro non solo ha detto no alla richiesta di sanatoria, ma sembra abbia intenzione di accentuare la linea di condotta, tutto sommato un po' soft, di Fioroni; il Consiglio di Stato ha rigettato, intanto, il ricorso degli eterni ricorrenti dei cobas e i debiti andranno saldati entro l'estate.
Per provare a porre un argine all'epidemia occorre andare più a fondo, per adesso, almeno, non portiamo in processione gli ammalati!

sabato 24 maggio 2008

Rifondazione e la Franzoni


Mi sfugge il motivo della proposta di Russo Spena di concedere la grazia alla Franzoni. Dico il motivo, non la ratio, che quella nei discorsi e negli atteggiamenti dei rifondaioli proprio non vale la pena cercarla. Guadagnare qualche prima pagina di giornali e tv? Ben poca cosa!
Non so, mi è proprio difficile capire!
Dicono che non è giusto lasciare due bambini senza la madre per sedici anni. Strana argomentazione: la madre non è stata condannata per l'omicidio di un loro fratellino?
Non vorrei che, impegnati, allora, ad occupare qualche scranno parlamentare e a frequentare qualche salottino romano, i russo spena se ne fossero dimenticati. Per molto, ma molto molto meno, tanti bambini vengono sottratti alla potestà dei loro genitori.
Non mi appassiona la cronaca nera, non ho mai neppure provato a ragionare sull'innocenza o sulla colpevolezza della Franzoni e ho sempre trovato vergognose le trasmissioni televisive sull'argomento, largamente frequentate dalla Franzoni stessa e dai suoi avvocati.
Mi chiedo ora, se ,dopo tutti i gradi e gradoni che il complicato sistema della giustizia italiana prevede, è stata riconosciuta colpevole, che senso ha piangere sul fatto che non possa crescere i suoi due figli?
Forse che i diversi tribunali, caro Russo Spena, hanno portato avanti una di quelle cospirazioni che di solito mettono in atto quando giudicano Silvio Berlusconi e i suoi amici?
Se è così, allora, che siano svergognati pubblicamente, che siano tradotti in galera i giudici e lasciati senza genitori i loro figli!
Ma, se così non è, cosa dobbiamo e possiamo fare noi cittadini se non fidarci della giustizia, magari lenta e non sempre efficace, né efficiente, di questo nostro paese?
E cosa resta da fare ad un paese civile se non far scontare la giusta pena a chi è stato condannato?
Un paese civile, poi, ha anche il compito di tutelare l'educazione dei figli, che certo non può essere affidata ad una madre riconosciuta colpevole d'infanticidio.
Un paese civile! Già, ma forse questo non lo è più, se mai lo è stato.
Allora la richiesta sua e dei suoi amici, partorita tra un caffè ed un cognac, caro Russo Spena, forse ha un senso, almeno quanto la richiesta di tornare a casa dopo aver confessato l'omicidio, da parte del giovane assassino di Niscemi.
Sarà stata la pesante e meritata sconfitta elettorale ad avervi ulteriormente offuscato la mente.



lunedì 19 maggio 2008

Che fine ha fatto Mariastella?

Ma che fine ha fatto il neoministro dell'Istruzione, della Ricerca e dell'Università?
Come mai tace?
Tenga conto, Sig.ra Ministro, che eravamo abituati al Fioroni che ne diceva anche più di una al giorno. Lei, invece, tace! Siamo tutti un p0' in apprensione. Non ha commentato neppure i dati impressionanti sull'ignoranza degli italiani e sul disastro della scuola. Capisco che non c'era nulla di nuovo, né molto da dire, ma almeno una parola di conforto o sconforto, se preferisce...
Lei lo sa che siamo un popolo di chiacchieroni, non possiamo proprio farne a meno! Questo suo silenzio da un lato c'inquieta , da un altro alimenta aspettative.
Dopo l'incarico che l'è stato assegnato, molti hanno cominciato a lamentare il fatto che lei non avesse competenze specifiche. Non è che sta provando a farsele? Lasci perdere! Non ne vale la pena!
Crei le condizioni per cacciare incompetenti e fannulloni, dai bidelli ai dirigenti, faccia un po' di pulizia e non si preoccupi del sindacato, anzi ne riduca il ruolo. La faccia subito che se no poi cominciano le pressioni delle lobby elettorali.
Fissi con chiarezza l'orario di servizio ( in molte scuole si perdono almeno 50 ore a docente), stabilisca un sistema di valutazione esterna, garantisca le risorse necessarie, ma ne controlli l'utilizzo e lo faccia senza guardare in faccia nessuno.
Non si lasci, la prego, irretire dai discorsi, che la scuola è il luogo dei bizantinismi, ancora più della politica.
Renda la scuola più seria, perchè, così com'è, non serve a nessuno.

venerdì 16 maggio 2008

"Presidente, mi interrompono". "E' naturale, e poi dipende da cosa si dice...".

Dall'ultimo discorso pronunciato da Giacomo Matteotti, il 30 maggio del 1924, alla Camera dei Deputati:
(...)
Presidente "Onorevole Matteotti, si attenga all'argomento". (...) Presidente "Concluda, onorevole Matteotti. Non provochi incidenti!". (...) Matteotti "Ma che maniera è questa! Lei deve tutelare il mio diritto di parlare! lo non ho offeso nessuno! Riferisco soltanto dei fatti. Ho diritto di essere rispettato!"
(...) "Presidente "Onorevole Matteotti, se ella vuol parlare, ha facoltà di continuare, ma prudentemente". Matteotti "Io chiedo di parlare non prudentemente, né imprudentemente, ma parlamentarmente!".

N.B. Non esiste nesso alcuno tra il titolo e il testo del post.

mercoledì 14 maggio 2008

APPELLO URGENTE

Original Message --------
Da: "Mais Onlus"
To: ""Undisclosed-Recipient:;"@smtp-out03.email.it" <"Undisclosed-Recipient:;"@smtp-out03.email.it>
Oggetto: appello URGENTE !
Data: 14/05/08 10:54

Carissimi sostenitori,
stiamo cercando URGENTEMENTE Medici volontari interessati per il nostro poliambutario nel Regno dello Swaziland.
E' richiesta la conoscenza della lingua inglese. L'associazione Mais copre le spese di viaggio, vitto e alloggio.
La prossima missione è prevista per giugno.
Per ulteriori informazioni controllate il nostro sito www.mais-onlus.org
Vi chiediamo, quindi, di diffondere questo appello tra amici e conoscenti e contatti e di inoltrare anche i seguenti contatti:
338.3616750
06.788.61.63

lunedì 12 maggio 2008

I FIGLI DI UN DIO MINORE

Con l'orgoglio del vincitore, Fini, nel lasciare il partito nella mani di La Russa, ha affermato: " Non siamo più figli di un dio minore! "
L'espressione indica quell'emarginazione che nasce dal non avere natali importanti.
Nell'Olimpo, alla ricca tavolata degli dei e della loro prole, non siedono i figli delle divinità minori, mangiano a parte e guardano da lontano con rabbia e con invidia. Il loro sogno è quello di poter sedere lì, di poter essere accolti e considerati come pari tra pari.
Fini, quindi, ha, finalmente, coronato il sogno di ogni figlio di un dio minore; ma Fini non è il figlio di un dio minore! Fini è il figlio di un dio che, per desiderio di potenza, ha trascinato l'Olimpo nella distruzione e nella miseria.
Sono altri, in questo nostro paese, i figli di un dio minore e a loro non è consentito, nè mai lo è stato, neppure di avvicinarsi al tavolo degli dei.

giovedì 8 maggio 2008

L a Mariastella va all'attacco

Non perde tempo la neoministra. "Per rilanciare la scuola occorrerebbe manovrare tre leve: "Valorizzazione del merito e piena applicazione del principio di autonomia scolastica", "valorizzazione del merito degli studenti" e, infine, "valorizzazione del merito dei docenti". Come? In primis, passando per il "rafforzamento dei poteri organizzativi e disciplinari dei dirigenti scolastici con compiti di gestione amministrativa e di reclutamento del corpo docente". Proseguendo per "la promozione di una piena concorrenza tra le istituzioni scolastiche, mediante l'adozione di meccanismi di ripartizione delle risorse pubbliche in proporzione ai risultati formativi rilevati da un organismo terzo" che pubblicherà "annualmente una classifica regionale delle istituzioni scolastiche fondata su parametri trasparenti e verificabili" e attraverso "il riconoscimento alle famiglie di voucher formativi da spendere nelle scuole pubbliche o private". "Merito e più poteri ai presidi"ecco la scuola del nuovo ministro di SALVO INTRAVAIA da la Repubblica.it SCUOLA & GIOVANI
Senza entrare troppo nel merito, la prospettiva sembra chiara. C'è tempo per discutere e staremo a vedere come tutto questo verrà tradotto in scelte concrete.
Intanto, però, lasciatemi gongolare per il "rafforzamento dei poteri organizzativi e disciplinari dei dirigenti scolastici" e per i "compiti di gestione amministrativa e di reclutamento del corpo docente".
Non fraintendete, non è l'idea del potere che mi fa gongolare, quello che mi diverte è pensare alla faccia di tanti miei colleghi, incapaci di assumere la sia pur minima responsabilità. Prevedo una corsa ai pensionamenti!
Mi auguro che, a questa attribuzione di responsabilità, corrisponda, allo stesso tempo, un riconoscimento pieno del ruolo e una penalizzazione per chi non riesce a far bene il proprio lavoro.

Io comunque sono d'accordo!
A proposito: "gli alunni raggiungeranno da soli il museo, a dove incontreranno i loro insegnanti ...", il docente che scrive così che faccio, me lo tengo?

mercoledì 7 maggio 2008

Il nuovo governo e le sorprese di Berlusconi.

"Ci saranno delle sorprese"aveva detto, qualche giorno fa, il Cavaliere. Guardo l'elenco dei ministri, che da qualche ora è stato reso pubblico, ma di sorprese proprio non ne trovo. Tutto scontato e ampiamente previsto. Originale, forse, è il ministero che ci si è inventati per Calderoli, accresciuto, di certo, è il livello di simpatia dell'esecutivo con l'ingresso di Brunetta, garantito l'ordine pubblico con un ministro come Maroni, il quale, oltre che sulle forze di pubblica sicurezza, potrà contare sui trecentomila fucili del suo capo partito e magari anche sulle ronde dei cittadini di Verona.
Di assoluto rilievo la presenza della Carfagna alle Pari Opportunità: da domani sarà garantita a tutte le donne almeno una puntata in una trasmissione televisiva e chi più ne ha, più ne metta ... di gambe in mostra.
Per il 2 giugno, non più repubblicana la festa, ma repubblichina e il ministro della difesa inviterà tutti a Salò per un'allegra rimpatriata.
Quello che non manca a questo governo, comunque, nonostante la presenza del giovane politico più grigio che si conosca, Raffaele Fitto, è la fantasia, con Tremonti, infatti, sembra di stare nel Paese delle Meraviglie.
Scherzi a parte, mi attengo anch'io allo stile di Veltroni, e auguro, al capo dello schieramento a noi contrapposto, risultato vincitore nel recente scontro elettorale, di fare meno danni possibili.
Ci spero poco!

P.S. Divertente Bondi ai Beni Culturali, quasi quanto lo era Rutelli!

lunedì 5 maggio 2008

LUTTO PER NICOLA TOMMASOLI

Un neofascista alla Presidenza della Camera
Fini sull'assassinio di Verona "Più gravi i fatti di Torino"Un neofascista alla Presidenza della Camera Fini sull'assassinio di Verona "Più gravi i fatti di Torino"Un neofascista alla Presidenza della Camera

Fini sull'assassinio di Verona
"Più gravi i fatti di Torino"
Un neofascista alla Presidenza della Camera

venerdì 2 maggio 2008

Mariastella Gelmini, chi è costei?

E', con tutta probabilità, il nuovo ministro della Pubblica(?) Istruzione.
Nata in provincia di Brescia, il,
UDITE UDITE, 1 luglio del 1973. Eletta in Lombardia, nel PdL, è un avvocato. Nella passata Legislatura è stata membro della Giunta per le autorizzazioni a procedere, del comitato parlamentare per i procedimenti di accusa e della II commissione Giustizia. E' stata autrice del Progetto di Legge "per la promozione e l'attuazione del merito nella società, nell'economia e nella pubblica amministrazione".
In passato era stata Assessore al Territorio della Provincia di Brescia, dove ha realizzato il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale e ha ottenuto il riconoscimento di nuovi parchi quali il «Parco della rocca e del sasso di Manerba» e l’ampliamento del «Parco delle colline di Brescia» e del «Parco del lago Moro». ( da Wikipedia, l'enciclopedia libera)

Mi sarebbe piaciuto leggere il progetto di legge per la promozione e l'attuazione del merito, ma non sono riuscito, per il momento, a rintracciarlo.
Certo mi suscita non poco interesse il fatto che il futuro ministro si sia cimentato su questo, oramai, improrogabile, problema della nostra società.
Insomma, staremo a vedere; intanto però, lo confesso, nonostante il mio profondo antiberlusconismo, la Mariastella mi incuriosisce.
Sperare in una svolta decisa per la scuola italiana è in fondo uno sport che pratico da tanto tempo; ho sempre pensato che sarebbe venuta dalla sinistra, vuoi vedere che tocca ad una giovane ministra di destra? Siamo oramai così in basso che possiamo sperare anche in questo!



giovedì 1 maggio 2008

Grillo e un bel Vaffa... alla trasparenza












La pubblicazione sul sito dell'Agenzia delle Entrate delle dichiarazioni di tutti i contribuenti ha scatenato un comprensibile putiferio. Il concetto della ricchezza come segno della grazia divina non appartiene alla cultura dei paesi cattolici. Per la Chiesa il denaro è figlio del demonio, a meno che non si tratti di quello versato nelle casse Vaticane. Far sapere a tutti, quindi, quanto si dovrebbe rivelare solo nel chiuso di un confessionale, non è una bella cosa! Quel cattivo, ateo e comunista (sic!) di Visco ha profanato un sacramento e, per chi non lo avesse ancora capito, ha addirittura gettato nelle mani della mafia gente come Beppe Grillo.
Nel paese delle cristiane confessioni, che lavano più bianco del bianco le anime di chiunque, l'ipocrisia regna sovrana!
Ma come, proprio chi ha fatto della lotta al malcostume italiano la propria ragione di vita, chi si batte ogni giorno su tutte le piazze contro il privilegio e l'omertà, denunciando la mancanza di trasparenza di questo nostro paese, poi insorge violentemente quando comincia ad essercene un po'?
Forse non s'aspettava che s'iniziasse proprio da lì? Non è bello farsi vedere in mutande, quando il fisico non è più quello di un palestrato!
Debolezze umane! Grillo ha tutta la nostra comprensione, quello che però gli rimproveriamo è l'idiozia delle motivazioni con cui si è scagliato contro la pubblicazione delle dichiarazioni.
Non l'ho mai stimato molto e non lo sopportavo neppure quando faceva il comico dichiarato, ma un po' d'intelligenza in più me la sarei aspettata.
E' pur vero che, quando si tocca una persona in ciò che ha di più caro, non se ne possono prevedere le reazioni.
Va bene state tranquilli tutti, Visco non c'è più, il Garante, che lo sa, ha garantito e nessuno conoscerà più le vostre dichiarazioni dei redditi, che del resto potrete anche non presentare!

mercoledì 30 aprile 2008

LUTTO


UN NEOFASCISTA ALLA PRESIDENZA DELLA CAMERA

I fucili di Bossi

Le dichiarazioni di Bossi sui trecentomila fucili caldi, come la faccia di Borghezio o quella di Calderoli, i giuramenti di Pontida o la boccetta con l'acqua del Po, mi fanno, allo stesso tempo, ridere ed incazzare.
Mi fa,invece, decisamente incazzare la leggerezza con cui il mondo politico e quello istituzionale reagisce alle sparate della Lega, anzi, alla presenza stessa della Lega. Non tollero il tono di certa intellighentia tutta impegnata a comprenderne le ragioni o a studiare il fenomeno, quasi si trattasse di un piccolo topo in gabbia e non, invece, di un virus malefico, fucili a parte. Se è vero che la Lega è la febbre e non il male, è pur vero che occorre anche far scendere la febbre, oltre che curare il male.
Io mi provo ad immaginare la faccia dei trecentomila imbracciatori di fucili. Ho vissuto per un po' in Padania, anzi proprio nell'enclave bossiana, Varese, e ogni tanto mi capita pure di tornarci. Ora , sinceramente, non ho difficoltà ad immaginare chi siano gli scemi in armatura a Pontida, molta di più a pensare, invece, ai fucilieri. Ignoranti lo sono senza ombra di dubbio, ma credere che siano disposti a mettere a rischio qualche euro su un campo di battaglia... non ce li vedo proprio!
Insomma ci sarebbe più che altro da ridere, un po' come si fa nel vedere le smorfie del Duce in qualche vecchio filmato. Peccato che tanta gente, poi, sia andata stupidamente dietro a quelle smorfie. Non è la stessa cosa, per carità! Oggi sono altre le smorfie capaci di raggiungere gli stessi risultati e ai balconi di Piazza Venezia si sono sostituiti quelli delle televisioni. Non c'è bisogno di leggi liberticide, c'è già una bella legge elettorale e, poi, diciamola tutta, la gente, in fondo, non sa che farsene della libertà, che non sia quella del telecomando.
Certo, però, che presenze come quelle della Lega, fucili o no, non fanno altro che rendere più marcio il corpo di questa nostra società.

martedì 22 aprile 2008

La forza dell'esempio




Ma sì, una toccatina o una sigaretta in classe, in fondo non fanno male a nessuno. Il professore sospeso rientra per la gioia dei propri alunni e la docente di Monteroni ... anche!
La forza dell'esempio!
Adesso tornate in classe docenti ed educate i vostri alunni al rispetto delle regole; parlate loro di pari opportunità di genere, di salute e chi più ne ha più ne metta.
Se poi vi spernacchiano, mandateli dal preside oppure direttamente al TAR che, oramai, fa più scuola del ministero.
Non osate, se siete a Bolzano, mettere 2 a qualcuno, minimo 4, e, nel resto d'Italia non fate sapere a nessuno quanto sono stati bravi i vestri alunni all'esame di stato.
Se poi non capiscono niente o non vogliono capire niente, fate loro tanti bei corsi di recupero per irrecuperabili, non mandateli a imparare un mestiere, che se no siete classisti.
Scordatevi il merito, in Italia è fuori moda!

sabato 19 aprile 2008

La scuola, i sindacati e Montezemolo


Le dichiarazioni ultime del Montezemolo sul ruolo negativo del sindacato e sul distacco da quelli che sono gli interessi dei lavoratori e del Paese, avranno pure altri scopi e di certo non sono dirette a salvaguardare il bene comune, ma, ahimè, paiono più che fondate.
Se guardo al sindacato nella scuola, non ho dubbi di sorta: il sindacato è un ostacolo oggettivo al rinnovamento del sistema italiano dell'istruzione. Le posizioni sindacali, raramente e incidentalmente, coincidono con quello che sarebbe utile fare per garantire la qualità della scuola. Sono i comportamenti e le culture più retrive a trovare protezione.
La difesa corporativa di situazioni di vantaggio, spesso paradossali, che provocano disservizi e non consentono di garantire un servizio efficiente, costituisce la prassi dell'azione del sindacato, sia di quello che in tale funzione trova da sempre la propria ragion d'essere, lo S.N.A.L.S., sia di quelli, i Confederali, che pure dovrebbero avere un ruolo più votato all'interesse generale del paese.
Bene, rispetto a questa situazione, la parte più attiva e impegnata del corpo docente, all'interno dei diversi istituti scolastici, ha oramai ampiamente maturato una posizione di distacco nei confronti del sindacato.
Se tutto ciò non si traduce in un massiccio ritiro delle deleghe, è dovuto solo alla laboriosità di tale operazione e alla complessità di tante normative di gestione del personale, che fanno ritenere utile un soggetto di riferimento, sia per consulenze che per interventi presso gli uffici provinciali o regionali dell'amministrazione. Resta ancora da dire come, in molti casi, l'appoggio sindacale viene speso presso tali uffici o presso lo stesso ministero, per ottenere riconoscimenti o incarichi particolari, a dimostrazione del persistere di una logica di consociativismo, negativa sia per il sindacato che per la scuola.

martedì 15 aprile 2008

Più di un voto

E' più di un voto, molto più del semplice alternarsi di due schieramenti alla guida del paese. E' il segno del declino di un popolo, incapace di darsi valori sia pure minimi, di assumersi impegni seri e, del resto, improrogabili.
Un popolo più propenso a credere ad una fortuna costruita sul gratta e vinci, che sull'intelligenza e sul lavoro quotidiano. Un popolo rimbecillito da decenni di tv, che va dietro ad imbonitori di ogni risma, che risolve la propria vita in coda alle selezioni del Grande Fratello.
In fondo chi lavora nella scuola aveva tutti gli elementi per sapere come sarebbe andata a finire, conosceva di che pasta erano fatti i propri alunni e, soprattutto, le loro famiglie. L'esaltazione della furbizia, della ricchezza, comunque accumulata, il rifiuto della fatica, di quella fatica che costa il vivere comune, del rispetto degli altri, della costruzione di una società più giusta, nonostante gli sforzi quotidiani di tanti insegnanti, di tanti ma non di tutti, sono oggi il tratto distintivo di una mentalità imperante.
Confesso di averci sperato, in forza dell'ottimismo della volontà, non certo di quello della ragione. Conoscevo anch'io il sentimento comune, ma, al solito, speravo che la manifesta natura della nostra destra e di chi la guida producesse uno scatto d'orgoglio negli italiani.
Così non è stato, così, forse, non poteva essere!

lunedì 14 aprile 2008

Una giornata particolare

Non è questo un giorno come gli altri. Ancora qualche ora e vedremo delinearsi, prima ancora di una maggioranza di governo, il profilo di un paese.
Capiremo sino a che punto di degrado siamo arrivati, o se, invece, si sia avviato un percorso diverso, di ricostruzione morale, prima ancora che politica ed economica.
Certo che, comunque vada, non sarà più possibile tornare indietro.
Ha sbagliato chi non è andato a votare. Se Veltroni vincerà non potrà che portare ancora avanti il discorso di cambiamento che ne ha caratterizzato la campagna elettorale e se non lo farà, sarà responsabile del definitivo affossamento del nostro paese.
Se perderà, allora, il Paese finirà nelle mani di chi esalta i mafiosi, garantisce i corrotti, protegge l'evasione fiscale ... ; l'affossamento,quindi, sarà già stato compiuto.
Aspettiamo queste poche ore e poi sapremo da dove ricominciare, se ne avremo ancora voglia!

sabato 12 aprile 2008


CHE FIN(I) HA FATTO ?


giovedì 10 aprile 2008

"ANDATE E CONVERTITE LE GENTI"

Come chiusura di campagna elettorale non c'è male! Un po' scontata forse, di certo non originale. Provo a mettermi nei panni del Silvio: è divertente guardare in faccia quella folla di idioti che ti acclama, che non capisce neppure la cosa più semplice ed evidente, che tu di loro non te ne freghi proprio niente , credono di essere tutti al Grande Fratello. Non li sfiora neppure l'idea che sei disposto a gettare nella merda l'intero paese per i tuoi interessi o forse lo sanno e se ne fregano. Loro applaudono e ridono contenti e felici.
"Ma fin dove sono disposti ad arrivare? E se beatificassi lo stalliere mafioso Mangano? Ci stanno, ci stanno!"
"E se qui a Chieti dessi a qualcuno di loro del rompicoglioni! Ma sì ride , è contento è contento!
Non ci sono limiti. Ora gli invento una cordata italiana per l' Alitalia, vediamo se ci credono. Credono pure a questo."
"E' proprio vero posso fare di tutto. Adesso mi voglio proprio divertire, dicono che mi credo una sorte di Messia e io allora li mando a convertire le genti."
Sì è proprio divertente per Lui, peccato non poterci stare davvero nei suoi panni e non poter neppure sposare suo figlio.
Per la democrazia e per l'Italia, però, sono tempi bui; ma forse tanto l'una che l'altra se lo sono meritato.
Chissà, però, che io non mi sbagli.
Tanto lo so, sarà così, fra alti e bassi che passerò i prossimi quattro giorni. In fondo sono un ottimista!

martedì 8 aprile 2008

Esame di stato e privacy

"L'esito degli esami è pubblicato, per tutti i candidati, nell'albo dell'istituto sede della commissione, con la sola indicazione della dizione "DIPLOMATO" in caso di esito positivo e "NON DIPLOMATO" nel caso di esito negativo. Qualora venga attribuita la lode, se ne deve fare menzione (art.21, c.1 dell' O.M. n. 30/08).
Io questa proprio non l'ho capita! Cos'è? Quella "tutela della privacy" che funziona solo quando non serve a niente? Penso che sia diritto dell'esaminato conoscere il proprio voto, ovviamente, ma anche quello degli altri e poter così giudicare l'operato della commissione d'esame.
Ma a parte questo c'è anche l'antico rito dell'accalcarsi, vicino all'albo dell'istituto, per riuscire a leggere subito il proprio voto.
No, questa nuova regola proprio non mi piace. Non mi piace anche perché toglie, a chi se l'è meritato, il piacere di esibire il proprio voto. Protegge, se così si può dire, il mediocre che se l'è cavata per il rotto della cuffia.
C'è da dire, inoltre, che se il voto non si deve sapere, allora non lo si deve sapere in nessun caso. Così, invece, non è, visto che, nei casi in cui la commissione assegna la lode, la dizione dovrà essere "diplomato con lode".
Insomma sarebbe ora di smetterla con queste sciocchezze!

sabato 5 aprile 2008

Io voto e voto Veltroni

Mi è stata girata, da un caro amico, con l'invito a diffonderla, una mail che esorta all'astensionismo motivato, in occasione delle prossime elezioni. Aldilà degli aspetti tecnico-giuridici, sulla possibilità di presentasi al seggio e di dichiarare a verbale il proprio rifiuto del voto, la sintesi del discorso sta tutta nella frase conclusiva: "Non cercate scuse: facciamo così e diamo il primo calcio nelle palle al sistema!"
Il mio amico è persona seria e fortemente impegnata sul piano culturale, civile e sociale, anche in forza di un'attività professionale, vissuta con spirito di servizio.
Ha pensato, in passato, di poter tradurre tutto questo in partecipazione attiva alla vita politica, ma ne è uscito frustrato, sconfitto dal sistema di quella che, oggi, si è soliti chiamare "casta".
Non è la sua storia diversa da quella di tanti altri, sono in molti, forse più a sinistra che a destra, coloro che vorrebbero dare quel famoso calcio, ma il sospetto che prende un po' tutti, è che a farsi male sia solo il piede.
Quella dell'astensionismo è storia vecchia, praticata in passato su basi ideologiche, riproposta oggi, nel clima generale di crisi della politica, come una sorte di ultima ratio.
Ingenua la posizione di ieri, ingenua quella di oggi! Inutile ieri, inutile oggi!
Non si costruisce nulla sull'assenza, perché, per quanto motivata, sempre di assenza si tratta, crea un vuoto che, in quanto vuoto, viene subito colmato da qualcos'altro.
Capisco e vivo io stesso il sentimento del mio amico, ma, sinceramente, non diffonderò la mail. Voterò Veltroni e forse non cambierò nulla, ma, per favore, non mi venite a dire che non è cosa diversa dal votare per Berlusconi.
Continuare a crederci è difficile, ma non sono le scelte facili a poter cambiare le cose.

giovedì 27 marzo 2008

L'addove ...

Il "Partito del merito e della responsabilità" , non è, per fortuna, una nuova formazione politica, ma una provocazione lanciata ai candidati premier da sedici intellettuali, preoccupati delle sorti della scuola.
Belardelli, Ferroni, Galli della Loggia, Israel, Pirani, Russo, Givone, Veca, Vassalli, De Rienzo, Schiavone, Beccaria, Sartori, Bodei, Craveri e Allulli hanno sottoscritto una "lettera aperta" per una scuola che sia fondata sul merito.
Basta scorrere le prove scritte di molti concorsi, compresi quelli per l'insegnamento, per rendersi conto di quali gravissimi disastri si siano sin qui prodotti. Il "l'addove", ripreso dalla prova di un candidato al concorso per entrare in magistratura, è tutt'altro che un'eccezione.
E' ora di chiedere, finalmente, senza indugi una scuola seria, capace di riconoscere il merito, fondata sulla responsabilità generale di chi la governa e di chi ci lavora, costi quel che costi, mi verrebbe da dire.
"Non si può educare alla vita pensando che a scuola non si deve faticare e che il parametro di riferimento è ormai l'ultimo della classe", ha affermato Israel.
Rivedere tutto allora, ma senza compromessi, se si vuole cambiare questa triste realtà. Occorre la consapevolezza della portata rivoluzionaria dell'azione da intraprendere. Non è facile, infatti, cambiare rotta. E' un processo che non può che nascere dalla scuola stessa. Forse dal senso di stanchezza e di avvilimento che pervade oggi la parte più seria ed impegnata del corpo docente e, perché no, dei presidi.
Promuovere tanti "Partiti del merito e della responsabilità" ? Perché no!

venerdì 21 marzo 2008

Parental Control


Il blog L’Il-Lu-minato ha fatto una scoperta sul candidato del Pdl per la ripartizione Europa. Andrea Verde, è un produttore di film porno. Commenta il blogger: “se è vero che non è chiaro su che cosa faccia perno la politica del PD, quella del PDL su che cosa fa porno?”

Il candidato, scoperto, per così dire, con le mani nel sacco, si è difeso dicendo che era solo il contabile della produzione. Peccato che altre foto lo ritraggano mentre ritira un premio ad una rassegna porno.

La notizia, in verità non merita eccessiva attenzione, gli italiani hanno votato anche di peggio e continueranno a farlo.

Solo un avviso per i fans dei candidati berlusconiani, pornografi o soubrette che siano, nell'andare sul sito del simpatico Andrea occhio a non sbagliare indirizzo e, comunque, assicuratevi che non vi siano minorenni in giro. Sembra che Basti un .com invece di un .it e finite sul sito porno... magari cogliete la vera anima della banda di berlusconi.

giovedì 20 marzo 2008

7 su 10

Sette alunni su dieci delle scuole superiori registrano almeno un’insufficienza. Negli istituti professionali, gli “insufficienti” sono 8 su 10.
Dovranno essere superate circa 8 milioni di insufficienze: in media quattro debiti ogni studente.
Il dato impressiona e conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, la crisi della scuola italiana. Va detto che è la prima volta che viene effettuata questa rilevazione e, quindi, non è possibile individuare le tendenze. Non si può capire, ad esempio, se e quanto queste percentuali possano essere influenzate dalle disposizioni in materia di corsi di recupero e, soprattutto, dalla rilevanza dei compensi orari previsti (50 euro l'ora). Qualche collega afferma che molti docenti hanno accentuato le insufficienze per poter tenere i corsi. Personalmente non ho avuto questa impressione.
Certo sarebbe bene capire se il Ministro nel dettare le norme relative al recupero, avesse o meno previsto questi dati, che hanno quasi prosciugato i fondi impegnati per i corsi, mentre c'è ancora da far fronte a quelli estivi.
Nella mia scuola, su un migliaio di studenti, nonostante siano state attivate altre modalità di recupero, si sono spesi circa 40.000 euro ... nei prossimi giorni vedremo con quali risultati.
Molte delle cose di questa storia dei recuperi mi vedono d'accordo, ma molte altre non mi convincono. Mi sembra che vi sia un'ispirazione di fondo secondo la quale tutti, a certe condizioni, possono raggiungere gli stessi risultati o, quanto meno, dei risultati sufficienti. Non è questo che mi dice l'esperienza di questi anni, d'insegnamento prima e di direzione poi.
Credo, sempre più, che insistere su questa linea finisca col compromettere la qualità complessiva, è anche in questo tipo di scelte pedagogiche, forse, una delle cause della crisi della scuola.
Tornando ai dati sulle insufficienze del primo quadrimestre, devo dire che sarebbe stato molto utile avere, oltre a quelli per tipologia d'istituto, per anno di corso e per materia, anche quelli per area geografica. Purtroppo non ci sono e, sapendo che in genere sono peggiori delle medie nazionali, mi viene a mancare un importante elemento di confronto. La mia media generale, infatti, è più alta rispetto a quella nazionale, anche se poi vi sono dei dati che consentono analisi molto interessanti sia per anno che per disciplina. Confortanti, ad esempio, i risultati d'italiano e matematica, decisamente al di sotto delle medie nazionali, da comprendere quelli di lingua straniera, talmente al di sopra da segnalare l'esistenza di un qualche problema di valutazione.
Certo resta il problema della mancata definizione di standard nazionali e di sostanziale assenza di criteri di valutazione uniformi. Ma è fuori di dubbio che le chiacchiere di chi contesta le rilevazioni internazionali, sono solo e soltanto la stupida espressione di una difesa corporativa, del tutto immotivata.
Comunque la si giri, la frittata è sempre quella! Occorre prenderne atto e muoversi con decisione senza guardare in faccia nessuno, senza compromessi o mediazioni. La scuola va rifondata, tutto il resto è noia.


mercoledì 19 marzo 2008

La Cei, le elezioni e la scuola


Per i vescovi italiani, la cura delle anime non rappresenta e non ha mai rappresentato la prima delle priorità. La vocazione per la politica è stata sempre (o quasi sempre) al primo posto per la chiesa.
Cosa c'è da stupirsi, allora, se oggi presenta pure il proprio programma elettorale?
"Non daremo indicazioni di voto" dicono i vescovi, quelle spetta agli elettori ricavarsela. Come? "Discernendo"! Le priorità, però, sono chiare e tra queste, ovviamente, c'è la famiglie e ... la scuola. Detto così è difficile non essere d'accordo, ma cosa intende la chiesa quando parla di famiglia e di scuola è ben chiaro. Il sostegno alle scuole private è da sempre il cavallo di battaglia della chiesa, un cavallo disinteressato, ovviamente, su cui non ha alcuna difficoltà a salire il centrodestra, ma che vede buoni fantini anche nel centro sinistra.
Commuove lo spirito di servizio che ispira la chiesa in materie come quelle dell'istruzione o della sanità, uno spirito di servizio che si esprime nella cura degli interessi delle strutture ecclesiastiche, ma, anche, nella tutela dei cuori e delle menti dei giovani della scuola pubblica.

Per il bene di questi ultimi, oltre alla presenza ispiratrice dei crocifissi nelle classi, con conseguente lapidazione mediatica di chiunque osi proporne la rimozione, la chiesa ha generosamente offerto la nomina, a spese dello stato (ma questo è un dettaglio materialistico), di qualche decina di migliaia di docenti di religione amici dei vescovi, e, cosa, ancora più importante, ha combattuto e continua a combattere una battaglia culturale oscurantista che trova in ministri di ogni sorta, esecutori attenti.

Di cosa, poi, i vescovi intendano per difesa della famiglia inutile pure parlare, semmai è da ammirare la notevole competenza e la passione che dimostrano sull'argomento, anche in considerazione del loro celibato.

venerdì 14 marzo 2008

Circolare

....., 14.03.2008
Ai Docenti Componenti
il Gruppo di Lavoro
per l'Orientamento
Oggetto: Riprogettazione attività

Il gruppo di lavoro in indirizzo è convocato per procedere alla riprogettazione dell'attività, alla luce delle autorevoli indicazioni pervenute in questi giorni.
Con riferimento all'orientamento per le alunne delle classi V^, si rende necessario, in particolare, avviare un progetto dal titolo "Come sposare un miliardario".
Considerate le prospettive, appare del tutto inutile, infatti, impegnarsi nello studio del mercato del lavoro.
Ci si affida all'autonoma valutazione del gruppo, in merito alle strategie didattiche ed educative da adottare e si chiede di voler indicare, nel più breve tempo possibile, eventuali esperti da contattare per le attività d'aula.
Ove lo si ritenesse necessario, si potrà programmare un breve stage ad Arcore.

Il Dirigente Scolastico
omissis


sabato 8 marzo 2008

Berlusconi strappa il programma del Partito Democratico

Dopo aver stravinto le elezioni, che farà? Manderà al confino Veltroni? E quale sarà la sorte di Di Pietro e Gentiloni? Chi sarà il suo Dottor Menghele, quel dentista della Lega già ministro autore di un porcellum? E chi quell'anima nera e taciturna che oramai lo accompagna in ogni luogo?
Ha ragione Bocca, è priva di senso, oltre che impossibile, un campagna elettorale serena, come va chiedendo, da padre saggio, forse anche troppo, il Presidente della Repubblica.

Uno su quattro

Ancora a proposito di assenteismo: è normale lavorare un giorno su quattro? Qualche tempo fa m'era capitata una docente che aveva, a conti fatti, lavorato due anni su tre, adesso ne ho un'altra che ogni tre /quattro giorni si assenta e un'altra ancora che si assenta sempre nei giorni col maggior carico orario. Ce n'è stata, poi, una, la quale, quando ha scoperto che la struttura presso cui aveva prenotato delle terapie, poteva svolgerle di pomeriggio, ha annullato tutto e ha provato a cambiare struttura. In qualche laboratorio d'analisi cliniche riconoscono docenti e pubblici dipendenti dalla rabbia con la quale ritirano la certificazione, quando si accorgono che riporta anche l'orario.


Potrei continuare a lungo, ma forse non ne vale la pena.


Ogni giorno i collaboratori che si occupano di sostituire i docenti assenti devono fare salti mortali per far quadrare i conti, anche perchè l'organico è ridotto all'essenziale. Non sono rari i casi di una sola ora di lezione in una giornata. Il diritto allo studio ne risulta gravemente leso.


Ho provato a fare una lettera alla docente che ha totalizzato il record di 30 giorni di assenza su 120 circa di lezioni. Una letterina garbata che il problema lo affrontava di traverso, altro non avrei potuto fare, visto che i suoi bravi certificatini medici erano tutti in perfetta regola e le visite fiscali lo stesso. Dopo mezza giornata è arrivato il sindacato. Garbato anche il sindacato. Del resto non c'era nulla da dire e niente da eccepire, ma tanto valeva farsi vedere per fare contenta la docente e far capire al preside che di lotta all'assenteismo è meglio non parlare.


Insomma, docenti, medici, sindacalisti sono sensibili all'assenteismo solo quando ci va di mezzo un proprio figliolo, per il resto non se ne frega niente nessuno!
W L'ITALIA !


giovedì 6 marzo 2008

"... vittime dell'assenteismo"

la Repubblica di Giovedì 6 marzo 2008 - da Lettere&Commenti

"Sono uno studente dell'I.T.G. Panfilo Castaldi di Roma. Scrivo questa per esprimere il disagio che coinvolge me e la mia classe ... Il disagio si riferisce a situazioni limite di assenteismo di molti professori (con punte di 7 ore buco su 8)e questo comporta uscite anticipate senza permesso dei genitori, moltissime ore di lezioni perse e quindi una grave lesione al nostro diritto allo studio. Dopo ripetute proteste con lettere e telefonate alla Dirigente Scolastica non si è ottenuto nessun risultato ... Noi e i nostri genitori siamo esasperati, ho 16 anni e mi sto rendendo conto di avere molte lacune create da questa situazione... Aiutateci!"

Voglio esprimere la mia solidarietà agli studenti, ma anche alla Dirigente Scolastica, che assiste disarmata a questo scempio e deve, pure, assumersi la responsabilità dell'uscita anticipata, non disponendo della benchè minima possibilità di oparare sostituzioni.

"Scuole Aperte", dice e vuole il Ministro, ma così mi sa che fuggono anche quei pochi docenti che oggi non sono ammalati!

martedì 19 febbraio 2008

Corsi e ricorsi ... di recupero

Si parte con la prima fase dei corsi di recupero. Tutti coloro che hanno avuto delle insufficienza sulla pagella dovranno frequentarli. A meno che le famiglie non se la vogliano sbrigare da sole.
Non proprio tutti quelli che hanno avuto delle insufficienze,a dire il vero, se no andrebbe via una parte del famoso tesoretto, ammesso che ci sia. Solo quelli che hanno delle insufficienze gravi, semmai.
Ma per tutte le materie si terranno corsi di recupero? Mah, improbabile! Stesso discorso di prima.
Allora? Bisogna fare delle scelte. Le materie più importanti? Forse, resta però il fatto che bisogna spiegarglielo a quelli di disegno o di musica, magari alla fine dell'anno, quando anche il loro tre bloccherà la promozione dell'alunno genio di matematica o raffinato cultore della lingua italiana.
Ma a ben guardare, c'è una domanda ancora più importante: serviranno a qualcosa?
A costare costano e non poco, ma saranno almeno soldi ben spesi?
In taluni casi sì e in altri no.
Intanto, bisogna considerare l'alunno. Ha voglia di recuperare? Costa fatica e di questi tempi ...! Poi bisogna guardare alla natura del ritardo accumulato e, infine, al soggetto che ne dovrà curare il recupero.
I corsi, in effetti, potrebbero anche essere dei ri-corsi. Riproporre, cioè, in orario pomeridiano le stesse pratiche antimeridiane. Docente in cattedra, alunno col cellulare sotto il banco, assenze e ritardi, andate in bagno e caffè lunghi, molto lunghi, quasi all'americana. Il tutto al modico prezzo di decine e decine di migliaia di euro.
Ma cosa servirebbe per far funzionare i corsi? Buoni studenti e bravi docenti, uniti da un patto chiaro che ne definisce in modo inequivocabile gli impegni reciproci.
Forse è banale, ma meno di quanto sembra. Ad esempio, il fatto che possa realizzarsi il recupero solo con dei bravi studenti, non è certo il principio alla base della normativa ministeriale, mossa piuttosto dall'idea che tutti possono raggiungere almeno i risultati essenziali. Certo, non viene disconosciuta l'importanza della motivazione, ma si pensa che, se essa non c'è, la scuola sia sempre in grado di farla nascere. L'esperienza ci dice che non è così, ma, d'altro canto, ci dice anche che c'è un numero rilevante di docenti che di questo problema non ha la benché minima consapevolezza o, comunque, se ne frega e continua a credere che il proprio ruolo consista nel ripetere la propria lezioncina, lamentando poi il generale disinteresse della classe.
E' qui che si collocano i ri-corsi e che il pessimismo s'impone.
Peccato! Potrebbe, invece, essere un'ottima occasione per provare o affinare nuove metodologie, per costruire una comunicazione più efficace, per avviare davvero un percorso di recupero dell'essere scuola.

sabato 16 febbraio 2008

... e se fosse la volta buona?

Il candidato premier del Pd alla fiera di Roma presenta il suo programma di governo al Paese. Le dodici priorità, punto per punto

domenica 3 febbraio 2008

Scrutini

Scrutini, parola magica! Il potere torna nelle mani del docente. Sbeffeggiato, deriso, talvolta apertamente insultato, ora può, finalmente, riprendere in mano il gioco. ...
Ma no scherzo! Io, ogni volta, me ne devo sorbire una cinquantina e di docenti che, col ghigno sulle labbra, consumano la propria vendetta, ne ho visti ben pochi.
Non è questo l'atteggiamento prevalente. Certo il cretino non manca mai, di solito è quello di cui sia i ragazzi sia i colleghi hanno poca stima. Esprime tutta la propria incapacità proponendo sette in condotta, poi, magari, recupera non assegnando neppure un' insufficienza. Contraddittorio? Mica tanto! Pensateci, pensateci un po'.
Quello del voto di condotta è uno dei passaggi più delicati in quasi tutti i consigli. In realtà non conta proprio niente, visto che, purtroppo, non si può bocciare per questo. Come, ancora peggio, non lo si può fare per le troppe assenze. Eppure sono discussioni interminabili, caratterizzate dalla mancanza assoluta di logiche oggettive. L'individualismo, in verità, sembra essere una delle caratteristiche fondamentali di molti docenti. Il proprio punto di vista ha sempre valore assoluto, anche per quel docente che in quella classe ci entra solo per due ore la settimana.
A proposito di maleducazione degli studenti, poi, c'è da dire che non c'è una riunione, dicasi una, in cui a qualche docente non squilli il cellulare.
Le analisi, di solito, sono abbastanza piatte: lo studente va male o perché non gli va di far niente o perché non ne ha le capacità. Mai, ma proprio mai, mi è accaduto di assistere ad un consiglio che, dinanzi a risultati insoddisfacenti, si mettesse in discussione. Ci sono i docenti che lo fanno, ma sono proprio pochi.
Per adesso può bastare, del resto ancora non ho finito di fare scrutini, magari, se ne ho il tempo, torno a parlarne nei prossimi giorni.




martedì 29 gennaio 2008

APPELLO AL PROSSIMO GOVERNO ... QUALUNQUE ESSO SIA

GOVERNO, TI PREGO, DISINTERESSATI DELLA SCUOLA !!!

venerdì 25 gennaio 2008

Un po' di conti


Se Berlusconi vince le elezioni, cosa molto probabile, arriverò alla vigilia dei miei sessant'anni con il Cavaliere, oramai settantasettenne, a capo del governo. Possibile, però, che un po' prima, io lo veda diventare Presidente della Repubblica, e , salute permettendo, mi godrò un settennato di amenità presidenziali, giungendo in sua compagnia sino all'età di sessantacinque anni. Tutto questo dopo averne già trascorsi sette con i suoi governi e i restanti, escluse le brevi parentesi prodiandalemiana e prodianmastelliana, che non è detto siano state migliori, in compagnia di Andreotti, all'ombra dello scudo crociato.
Insomma, revisionismi storici a parte, io non mi sento per niente contento. Speravo di non morire democristiano e di poter vedere, almeno per qualche mese, Andreotti in galera. Democristiano non morirò, ma solo perchè c'è di peggio e Andreotti me lo fanno, prima o poi, santo. Mi sembra, insomma, di aver fatto la fine del pesce che si dibatte nella rete.
Non avrei neppure chiesto molto. Mi sarebbe bastato qualche decennio di governo laico e progressista, capace di dare a questo paese un volto moderno. Non mi è toccato in sorte, a quanto pare. Speriamo che vada meglio alle future generazioni.
P.S. I conti possono essere sbagliati, ma il senso , credo, si capisce lo stesso.

mercoledì 23 gennaio 2008

"Mamma, l'ispettore!"

Figura mitica del mondo della scuola è quella dell'ispettore. Chi ha la mia età l'avrà visto , almeno una volta, ai tempi delle elementari. La memoria me ne restituisce un'immagine deamicisiana, di uomo severo, ma buono. Vai poi a sapere com'era veramente! Comunque, questo è certo, incuteva molto timore e suscitava un grande rispetto.
Ispettore, almeno allora, si diventava per concorso, ora, invece, per nomina politica.
L'altro giorno ne ho incontrato uno, assurto agli onori ispettorili con scarse competenze ma potenti amicizie. Aveva lo sguardo leggermente velato di malinconia.
La cosa m'ha stupito non poco, in altre occasioni si era dimostrato di un'arroganza notevole. Ora, invece, appariva incerto e quasi ossequioso verso quello stesso uditorio che, in passato, aveva con sicurezza sommerso di idiozie.
Come mai? La risposta era semplice: il governo è in crisi! Grande senso civico e passione politica? Ma manco per niente! Il fatto è che il suo incarico verrà meno col mutare del quadro politico. E' già successo a quelli prima di lui, di altro colore o, sarebbe meglio dire, di altre amicizie.
L'ispettore, quindi, parlava e nel farlo aveva davanti agli occhi il viso rubicondo di Mastella, le bandiere berlusconiane al vento e la classe di scalmanati che aveva abbandonato tempo fa, convinto di non doverci tornare tanto presto.
Come dargli torto, c'è di che essere malinconici, se non per la classe e per Mastella, di certo per le bandiere berlusconiane.
Contraddittorietà dell'epoca nella quale viviamo e dell'assurdo paese in cui ci troviamo: neppure io riuscivo più a gioire fino in fondo delle difficoltà di quel borioso ispettore.
Ma può essere che al peggio non debba esserci mai limite?

domenica 20 gennaio 2008

La notte della repubblica

Su Repubblica di domenica 20 gennaio, Ilvo Diamanti scrive "

"... cresce la tentazione popolare (non di rado praticata) di star lontani dai giornali e dai telegiornali. Oppure, di girare pagina e canale ogni volta che incontriamo la politica, ma anche la cronaca."

Non sapevo fosse una tentazione popolare, credevo di essere tra i pochi (!). La notizia, comunque, non mi consola e accresce, semmai i miei sensi di colpa. Occorrerebbe, lo so, affrontare in modo razionale questa realtà e trovare, semmai, il modo di modificarla, quanto meno di provarsi a farlo.
"L'inverno civile che stiamo attraversando non accenna a chiudersi, tanto meno a intiepidirsi" dice ancora Diamanti. E' vero! C'è una sensazione di freddo che percorre la mente e il cuore di chi sente la necessità di un forte impegno, capace di cambiare le cose, ma non trova neppure il modo per provarsi a farlo.
Dove sta il bandolo della matassa, da dove è possibile iniziare a srotolare il filo? Da dove occorre ripartire?
Non è facile trovare una risposta.


giovedì 17 gennaio 2008

Amenità


Lezione di matematica.

Professoressa: "Perché il triangolo ottusangolo si chiama così?"
Alunno: "Perché è un triangolo con otto angoli"


Richiesta al Preside

" Il sottoscritto, Prof. ..........., chiede alla S.V. l'acquisto dei seguenti volumi della Tre Cani"

domenica 13 gennaio 2008

Il ragno nel buco


Soldi, soldi, tanti soldi alle scuole per alzare i deprimenti livelli degli studenti italiani. Soldi, ancora più soldi alle scuole dell'Italia meridionale, le cui condizioni sono, se possibile, peggiori. Non sono chiacchiere, né propaganda, i soldi ci sono davvero. Quante volte ho sentito lamentare, docenti e presidi, la penuria di risorse di cui la scuola dispone. Tutto sembrava fosse da attribuire a questo. In realtà così non era e così non è. La scuola richiederebbe interventi ben più radicali, a partire da un sistema serio di valutazione del personale, di tutto il personale!
L'idea che sembra essere alla base dell'impegno finanziario sul recupero, a dire il vero, mi preoccupa non poco. Essa non tiene conto, perché non vuole farlo, che la maggior parte di quei docenti che saranno chiamati ad attuare, a 50 Euro l'ora, il recupero dei loro allievi, sono gli stessi che nelle ore del mattino non riescono a cavare un ragno dal buco. Secondo, non considera il fatto che, per un motivo o per un altro, ci sono studenti che il ragno non lo caverebbero neppure se il buco fosse grande quanto una casa.

mercoledì 9 gennaio 2008

Esami di stato

Il ministero ha, con anticipo rispetto al passato, stabilito le materie affidate ai commissari esterni per i prossimi esami di stato, oltre, ovviamente, quella della seconda prova. Saranno esterni, in tutte le scuole, ad esclusione del solo liceo scientifico, i commissari d'italiano e di matematica. A me sembra un ulteriore segnale forte in direzione delle competenze di base.
Il terzo commissario esterno è scelto tra quelli delle discipline caratterizzanti l'indirizzo di studio. Considerato che la conoscenza della lingua straniera va accertata nella terza prova scritta, ci sono tutte le condizioni per un esame serio e completo.
Molto meglio, per una svolta radicale, le commissioni integralmente esterne, ma le condizioni per un esame serio e completo ci sono tutte.
Adesso il resto dipende solo dalle persone che correggeranno prove e condurranno colloqui. Per tutto l'anno si sono lamentate della scarsa serietà e del degrado della scuola italiana che promuove anche chi non lo merita, adesso tocca a loro dare un segnale forte.
Bocciate gente bocciate!