giovedì 25 ottobre 2007

Estreme estremità

Prof. "Preside mi servirebbe un libro per delle lezioni con dei ragazzi in difficoltà"
Preside "Va bene Prof., mi dica di che libro si tratta e lo acquistiamo"
Prof. "Allora domani le porto le estremità"

domenica 14 ottobre 2007

Partito Democratico

Tra poco più di un'ora chiudono i seggi. Alla fine andrò a votare. Perché?
  1. Perché farlo, forse, non serve, ma non farlo certo non serve
  2. Perché Grillo mi stava antipatico anche quando usciva in tv
  3. Perché può servire a contrastare il ritorno di Berlusconi
  4. Perché i fascisti sono sempre fascisti, che si chiamino Fini o Storace
  5. Perché mi piacciono gli album della Panini
  6. Perché sono d'accordo con Scalfari
  7. Perché anche se mi piacciono le figurine dei calciatori, voto la Bindi
  8. Perché proprio non sopporto Berlusconi, manco Rutelli, ma Berlusconi è peggio
  9. Perché W la Resistenza e il pugno chiuso non è come il braccio teso
  10. Perché anche se voto Bindi non mi dispiace nè WalterEnrico
  11. Perché la democrazia la si può uccidere in tanti modi: alla Berlusconi ma anche alla Grillo
  12. Perché non mi piace Fioroni e non ne capisce niente di scuola, ma meglio della Moratti
  13. Perché la mia vicina che vede Rete 4 non va a votare
  14. Perché non credo alle quote rosa ma voto la Bindi
  15. Perché meglio ma molto meglio ma molto meglio e più meglio assai Prodi di Berlusconi
  16. Perché voto per uno stato laico e democratico, ma non so se lo vedrò mai.
VOTA PURE LEI!


SPERIAMO NON SI PRESENTI PURE IL PAPA

giovedì 11 ottobre 2007

Critica sempre autocritica mai

Ma qualcuno nel nostro paese è disposto ad accettare un risultato negativo? Sembrerebbe proprio di no!
Ieri è toccato alle elezioni, ora sono i risultati del referendum sul welfare ad essere messi in discussione. Io non so, ma mi sembra tutto assurdo. A scuola i dati sono stati del tutto corrispondenti a quelli nazionali. Possibile che chi ha perso non sa prenderne atto e , magari, riflettere sul risultato, invece di sproloquiare su brogli e sciocchezze simili. Forse sarebbe più proficuo ragionare sulle proprie posizioni e cercare di capire in che cosa sono sbagliate.
Ma l'autovalutazione non è una pratica diffusa.
A scuola il problema è noto. Per i genitori i risultati negativi dei figli sono sempre il frutto di un'ingiustizia. Per i docenti i risultati scadenti sono sempre l'effetto di uno scarso impegno nello studio.
La colpa o è dell'arbitro o della sfortuna.
Insomma i cambiamenti di cui l'Italia avrebbe bisogno sono culturali, prima ancora che politici.

mercoledì 10 ottobre 2007

Chi paga?

Anche docenti che languono per un intero anno, diventano super dinamici quando s'arriva al momento dell'adozione dei libri di testo. Si ha un bel ripetere che nel cambiare un libro bisogna andarci cauti, che spesso ciò comporta un aggravio dei costi per le famiglie e nessun beneficio per la didattica. La smania è incontenibile, la voglia irrefrenabile, tanto che spesso si commettono degli errori e a pagarne i costi sono le famiglie.

Oggi è venuto fuori che un'intera classe ha acquistato un testo errato per colpa del docente. Che fare? Io provo a far pagare il danno al docente. Non so se formalmente sia corretto, di certo è giusto! Ma sono tante le cose giuste su cui purtroppo non si riesce a far niente.

martedì 9 ottobre 2007

W GLI ESAMI DI RIPARAZIONE


Al ginnasio una docente di francese mi rimandò e mi consigliò amichevolmente un suo amico per le lezioni private. Nulla di strano, era malcostume diffuso. Con l'abolizione degli esami di riparazione, le cose cambiarono, ma non del tutto. Soprattutto nei licei i consigli amichevoli ci sono stati ancora. Del resto si sa, i docenti liceali hanno un amore particolare per i loro discenti.
Ora gli esami ritornano! Tornerà, come paventava qualche giorno fa Repubblica, anche la pratica delle lezioni private? Può essere, l'importante è che le scuole facciano e bene i corsi di recupero di cui parla il decreto. Importante anche che i presidi tengano gli occhi aperti e mettano sull'avviso le famiglie dai consigli interessati. Nulla dà più fastidio alla stragrande maggioranza dei docenti che vedersi bistrattati per colpa di qualche disonesto/a.
Tutto questo, però, nulla toglie alla diffusa soddisfazione per questo ritorno.
W GLI ESAMI DI RIPARAZIONE! ABBASSO I DEBITI INSOLUTI!
Dopo il ritorno all'ammissione per l'esame di stato, è un altro passo in avanti verso la scuola più seria. Ne occorrono ancora altri, ma s'incomincia a marciare. C'è da sperare che presidi e insegnanti sappiano cogliere l'occasione, fregandosene dello spauracchio dei ricorsi.
Le associazioni studentesche, ovviamente, non l'hanno colta. Il corporativismo regna sovrano in questo nostro paese, variamente mascherato e senza frontiere ideologiche. Di furbetti, pronti a cavalcare ogni tigre o gatto di passaggio ce ne sono tanti. Ognuno cura solo e soltanto il proprio orticello. Pochi guardano all'interesse generale, anche quando se ne riempiono la bocca. La lezione, questa sì, l'hanno ben capita i capetti di queste associazioni, non possono, in nessun caso, essere rimandati!

venerdì 5 ottobre 2007

Bamboccioni

L'Italia è un paese ipocrita. Padoa Schioppa non è un politico e non si è reso conto che anche i bamboccioni votano e, a dire il vero, siedono anche in Parlamento. Se la poteva risparmiare quell'espressione? Forse! Ma il can can che si è scatenato è solo frutto dell'ipocrisia. Che sia cresciuta una generazione di bamboccioni è fuori discussione. Certo la colpa è di chi l'ha cresciuta, ma questo è già un altro discorso.
La scuola è un osservatorio privilegiato per dare un giudizio sulla veridicità dell'espressione dell'ingenuo Schioppa.
Quante volte la mamma o il papà arrivano trafelati perché il bimbo o la bimba hanno chiamato per dire che fa loro male il pancino o che il professore cattivo li ha sgridati. Il bimbo e la bimba di cui parlo, a scanso di equivoci, hanno almeno 15-16 anni. La scuola risente di questo atteggiamento delle famiglie, ma la scuola è fatta di uomini e donne che si comportano poi coi propri figli in modo identico. Ma la scuola stessa, come sistema, non ha sino ad ora seguito questa linea di condotta? Esami facili, debitucci mai pagati, promozioni poco sudate ...
Solo un piccolo episodio, estremo forse, ma significativo. Ho letto tempo fa di alcuni studenti che sono penetrati nella propria scuola di notte, arrecando notevoli danni. Sono stati, una volta tanto, individuati e il preside ha pensato bene che non fosse necessario adottare neppure dei provvedimenti disciplinari. Erano pentiti! Evviva il pentimento. Siamo il paese del pentimento e di una generazione di bamboccioni!