lunedì 3 dicembre 2007

Fighetti, teppisti e nulla facenti

Ho letto in questi giorni sulla stampa di una gruppo di studenti che, per pochi euro, s'introduceva nelle scuole danneggiandole, allo scopo di bloccare le lezioni del giorno dopo. Mi ha divertito il nome dato dalla polizia di stato all'operazione che ha condotto alla loro individuazione: "Fighetti".
Poco mi appassionano i commenti di psicologi e pedagogisti, quasi sempre ovvi e inutili, che in questi casi accompagnano i resoconti. Ho sempre l'impressione che tutto oramai sia stato detto e che, semmai, sarebbe ora il caso d fare qualcosa. A parlare troppo si svia l'attenzione dal dato fondamentale: sono e restano teppisti e in quanto tali vanno puniti. Si comincia col dire che è colpa della famiglia, che la scuola stessa non fa abbastanza, che è la società che non va , e si finisce, tra una chiacchiera e l'altra, con il deresponsabilizzare il singolo. E se invece si cominciasse a punire seriamente?
Comunque, a me piacerebbe sapere qualcosa di più dei committenti, di quelli cioè che hanno tirato fuori 50 euro per un giorno di vacanza. La domanda che mi assilla è: ma non potevano farla lo stesso la vacanza? Chi è che li costringe ad andare a scuola? Mi convinco sempre più che, data l'opportunità a tutti, bisognerebbe lasciar perdere chi non sa o non ha voglia di approfittarne.

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