martedì 9 ottobre 2007

W GLI ESAMI DI RIPARAZIONE


Al ginnasio una docente di francese mi rimandò e mi consigliò amichevolmente un suo amico per le lezioni private. Nulla di strano, era malcostume diffuso. Con l'abolizione degli esami di riparazione, le cose cambiarono, ma non del tutto. Soprattutto nei licei i consigli amichevoli ci sono stati ancora. Del resto si sa, i docenti liceali hanno un amore particolare per i loro discenti.
Ora gli esami ritornano! Tornerà, come paventava qualche giorno fa Repubblica, anche la pratica delle lezioni private? Può essere, l'importante è che le scuole facciano e bene i corsi di recupero di cui parla il decreto. Importante anche che i presidi tengano gli occhi aperti e mettano sull'avviso le famiglie dai consigli interessati. Nulla dà più fastidio alla stragrande maggioranza dei docenti che vedersi bistrattati per colpa di qualche disonesto/a.
Tutto questo, però, nulla toglie alla diffusa soddisfazione per questo ritorno.
W GLI ESAMI DI RIPARAZIONE! ABBASSO I DEBITI INSOLUTI!
Dopo il ritorno all'ammissione per l'esame di stato, è un altro passo in avanti verso la scuola più seria. Ne occorrono ancora altri, ma s'incomincia a marciare. C'è da sperare che presidi e insegnanti sappiano cogliere l'occasione, fregandosene dello spauracchio dei ricorsi.
Le associazioni studentesche, ovviamente, non l'hanno colta. Il corporativismo regna sovrano in questo nostro paese, variamente mascherato e senza frontiere ideologiche. Di furbetti, pronti a cavalcare ogni tigre o gatto di passaggio ce ne sono tanti. Ognuno cura solo e soltanto il proprio orticello. Pochi guardano all'interesse generale, anche quando se ne riempiono la bocca. La lezione, questa sì, l'hanno ben capita i capetti di queste associazioni, non possono, in nessun caso, essere rimandati!

1 commento:

Anonimo ha detto...

gli studenti, quelli bravi almeno, quelli che tengono alla qualità della scuola, dovrebbero esultare per il ritorno degli esami di riparazione. ...e in un mondo normale dovrebbero esultare ancora di più i meno bravi, per l'opportunità concessa loro di studiare d'estate per rimettersi al passo con gli altri...
ma appunto: in un mondo "normale"