mercoledì 23 gennaio 2008

"Mamma, l'ispettore!"

Figura mitica del mondo della scuola è quella dell'ispettore. Chi ha la mia età l'avrà visto , almeno una volta, ai tempi delle elementari. La memoria me ne restituisce un'immagine deamicisiana, di uomo severo, ma buono. Vai poi a sapere com'era veramente! Comunque, questo è certo, incuteva molto timore e suscitava un grande rispetto.
Ispettore, almeno allora, si diventava per concorso, ora, invece, per nomina politica.
L'altro giorno ne ho incontrato uno, assurto agli onori ispettorili con scarse competenze ma potenti amicizie. Aveva lo sguardo leggermente velato di malinconia.
La cosa m'ha stupito non poco, in altre occasioni si era dimostrato di un'arroganza notevole. Ora, invece, appariva incerto e quasi ossequioso verso quello stesso uditorio che, in passato, aveva con sicurezza sommerso di idiozie.
Come mai? La risposta era semplice: il governo è in crisi! Grande senso civico e passione politica? Ma manco per niente! Il fatto è che il suo incarico verrà meno col mutare del quadro politico. E' già successo a quelli prima di lui, di altro colore o, sarebbe meglio dire, di altre amicizie.
L'ispettore, quindi, parlava e nel farlo aveva davanti agli occhi il viso rubicondo di Mastella, le bandiere berlusconiane al vento e la classe di scalmanati che aveva abbandonato tempo fa, convinto di non doverci tornare tanto presto.
Come dargli torto, c'è di che essere malinconici, se non per la classe e per Mastella, di certo per le bandiere berlusconiane.
Contraddittorietà dell'epoca nella quale viviamo e dell'assurdo paese in cui ci troviamo: neppure io riuscivo più a gioire fino in fondo delle difficoltà di quel borioso ispettore.
Ma può essere che al peggio non debba esserci mai limite?

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