martedì 15 aprile 2008

Più di un voto

E' più di un voto, molto più del semplice alternarsi di due schieramenti alla guida del paese. E' il segno del declino di un popolo, incapace di darsi valori sia pure minimi, di assumersi impegni seri e, del resto, improrogabili.
Un popolo più propenso a credere ad una fortuna costruita sul gratta e vinci, che sull'intelligenza e sul lavoro quotidiano. Un popolo rimbecillito da decenni di tv, che va dietro ad imbonitori di ogni risma, che risolve la propria vita in coda alle selezioni del Grande Fratello.
In fondo chi lavora nella scuola aveva tutti gli elementi per sapere come sarebbe andata a finire, conosceva di che pasta erano fatti i propri alunni e, soprattutto, le loro famiglie. L'esaltazione della furbizia, della ricchezza, comunque accumulata, il rifiuto della fatica, di quella fatica che costa il vivere comune, del rispetto degli altri, della costruzione di una società più giusta, nonostante gli sforzi quotidiani di tanti insegnanti, di tanti ma non di tutti, sono oggi il tratto distintivo di una mentalità imperante.
Confesso di averci sperato, in forza dell'ottimismo della volontà, non certo di quello della ragione. Conoscevo anch'io il sentimento comune, ma, al solito, speravo che la manifesta natura della nostra destra e di chi la guida producesse uno scatto d'orgoglio negli italiani.
Così non è stato, così, forse, non poteva essere!

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